Nella sua biografia “Il blues intorno a me”, B. B. King racconta un aneddoto molto gustoso relativo a Miles Davis: il grande trombettista e compositore americano, forse uno dei musicisti più influenti dell’epoca contemporanea. Riguarda il suo rapporto con un altro “colosso” della musica jazz: John Coltrane, virtuoso sassofonista, che fece parte del suo primo quintetto. Eccolo qua. Poco tempo dopo averlo conosciuto, [Miles Davis] mi disse che Coltrane faceva degli assolo che andavano avanti per delle mezz’ore, una cosa che lo infastidiva non poco. Mi disse che quando aveva chiesto a Coltrane di abbreviare gli assolo, lui gli aveva risposto: – Ci ho provato, ma continuano a venirmi in…
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Chiudi quella bocca
Il 29 Agosto 1952, a New York, durante un recital di pianoforte contemporaneo, il musicista David Tudor sedette allo strumento per eseguire l’ultimo lavoro del compositore John Cage (1912-1992): 4’33”. Tudor prese posto sul panchetto di fronte al pianoforte, girò le pagine dello spartito, chiuse la ribaltina, e… …non fece assolutamente nulla. Per quattro minuti e trentatré secondi. Perché questa è, di fatto, 4’33”: una non-esecuzione. Nessuna nota suonata, e nessun tasto premuto sullo strumento (il quale, per inciso, può essere di qualsiasi tipo… dal momento che non viene usato!). Roba da orinatoio E’ facile immaginare i commenti feroci di chi negli anni avrà assistito alle esecuzioni di 4’33”. Frasi…